«Quali sono le tue strategie quotidiane per progredire ogni giorno nella tua ascensione verso Dio?» ci domandavamo in una precedente meditazione. Essendo l'ascesi allenamento, certamente essa prevede sempre uno sforzo da parte dell'uomo. Ma l’ascesi cristiana non è un movimento individualistico di autoperfezionamento: essa presuppone il desiderio di aprirsi all'opera dello Spirito in noi, affinché il Signore possa plasmare in noi l'uomo nuovo, a immagine dell'umanità redenta che egli ha portato nel seno della Trinità con la sua Incarnazione e Ascensione.
Il termine «ascesi» è strettamente legato alla pratica spirituale: rimanda a qualsiasi azione che, mediante la costanza e l'abnegazione, orienti all'acquisizione delle virtù umane e cristiane.
Etimologicamente il verbo da cui il sostantivo trae origine significa «esercitare». Quindi l'ascesi non è altro che l'allenamento nelle cose dello spirito.
Il Vescovo di Avellino, S. E. Mons. Arturo Aiello, a seguito delle disposizioni governative che limitano la libertà di movimento degli italiani al fine di evitare il diffondersi del contagio da coronavirus, in data 13 marzo 2020 ha indirizzato una sentita lettera alle monache di clausura, che è stata pubblicata sul sito della diocesi.
Desideriamo riproporne qui il testo.
Ci rivolgiamo a voi, sorelle “murate vive”, per chiedere la vostra preghiera, per sostenere le vostre braccia alzate, come quelle di Mosè sul monte, in questo tempo di particolare pericolo e disagio per le nostre comunità provate: dalla vostra resistenza nell’intercessione dipende la nostra resilienza e la futura vittoria.
Accostandoti al monastero ed entrando nella sua chiesa, dove in certe ore del giorno è possibile assistere alla preghiera corale della comunità monastica, ti sarai forse chiesto: Chi sono i monaci? Che cosa fanno? Come vivono? Sono gli stessi monaci che vogliono offrire, assieme al loro cordiale saluto, una breve risposta ai tuoi interrogativi.