Il termine «ascesi» è strettamente legato alla pratica spirituale: rimanda a qualsiasi azione che, mediante la costanza e l'abnegazione, orienti all'acquisizione delle virtù umane e cristiane.
Etimologicamente il verbo da cui il sostantivo trae origine significa «esercitare». Quindi l'ascesi non è altro che l'allenamento nelle cose dello spirito.
Il Vescovo di Avellino, S. E. Mons. Arturo Aiello, a seguito delle disposizioni governative che limitano la libertà di movimento degli italiani al fine di evitare il diffondersi del contagio da coronavirus, in data 13 marzo 2020 ha indirizzato una sentita lettera alle monache di clausura, che è stata pubblicata sul sito della diocesi.
Desideriamo riproporne qui il testo.
Ci rivolgiamo a voi, sorelle “murate vive”, per chiedere la vostra preghiera, per sostenere le vostre braccia alzate, come quelle di Mosè sul monte, in questo tempo di particolare pericolo e disagio per le nostre comunità provate: dalla vostra resistenza nell’intercessione dipende la nostra resilienza e la futura vittoria.
«Voglio abituarmi a questa colazione più monacale che mi aiuta a raggiungere i miei “appetiti” nei luoghi più nascosti, e a sradicarli via. È meglio così. Dobbiamo imparare ad affrancarci sempre più dalle necessità fisiche, dobbiamo abituare il nostro corpo a chiederci solo l'indispensabile, soprattutto per quanto riguarda il cibo, perché stiamo andando verso tempi difficili: anzi, ci siamo già.
Pubblichiamo l'introduzione di don Giulio Meiattini osb al volume di p. Giuseppe Poggi Pregare a tavola con la liturgia delle ore (recentemente ripubblicato presso la nostra casa editrice). Il contributo è stato pubblicato su La Scala 73 (2019) 98-101
VAI ALLA SCHEDA
Uno dei gesti più comuni, ripetuto ogni giorno, e più volte al giorno, è il mangiare. È un atto vitale: se non si mangia, e soprattutto se non si beve, si muore. A motivo di questa sua ripetitività è diventato, specialmente nei paesi del benessere, un atto non solo abituale, ma persino abitudinario. Il cibo abbonda, anzi lo si spreca, è divenuto di facile accesso, tanto che si tende, spesso, a non cogliere più né il valore semplicemente materiale dei cibi e delle bevande né il loro valore simbolico.
Accostandoti al monastero ed entrando nella sua chiesa, dove in certe ore del giorno è possibile assistere alla preghiera corale della comunità monastica, ti sarai forse chiesto: Chi sono i monaci? Che cosa fanno? Come vivono? Sono gli stessi monaci che vogliono offrire, assieme al loro cordiale saluto, una breve risposta ai tuoi interrogativi.