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Ed. LA SCALA
mapMessa Concelebrata
Domenica ore 10:30

Nella notte dell'ultimo dell'anno, l’uomo ve­glia in festa, per essere presente a quell’im­palpabile passaggio dal “vecchio” al “nuo­vo”, per tro­varsi, desto, su quell’invisibile crinale tra un secondo e l’altro, come attra­versando una soglia. Anche se la fine dell'anno è il semplice pas­saggio di testimone tra due dei 365 (o 366) giorni che compongono il Calendario Gre­goriano (e che, per convenzione, costituis­cono la fine di un’unità – l’anno – e l’inizio del computo di una nuova unità), rimane pur vero che in questa notte l’uomo veglia e festeggia, perché il celebrare è una di­mensione costitutiva dell’essere umano, che lo radica nel suo pas­sato e lo apre ad una dimensione del tempo che travalica e “santifica” il piatto scorrere dei giorni. Ne sono ben consce le religioni, che nei ritmi del tempo innestano la cele­brazione di quanto il tempo trascende: esorcizzando il tempo informe e privo di signi­ficato, santificandolo e aprendolo all’eterno.

L’Avvento è tempo propizio per accoglie­re Gesù nelle nostre vite. Della sua venu­ta, più di duemila anni fa, facciamo me­moria nella liturgia, celebrando e riviven­do questo avvenimento; ma la sua pre­senza salvifica si attualizza ogni giorno per i cristiani, che attendono il suo glorio­so ritorno alla fine dei tempi. Questo tempo liturgico ci invita, dunque, all’attesa, alla conversione e alla speranza.

Condividiamo con i nostri amici l'omelia che l'Arciabate di Montecassino, S. E. p. Abate Donato Ogliari, ha pronunciato durante la santa Messa nella solennità della Madonna della Scala (5 agosto 2019).

Ringraziamo il p. Abate Ogliari per la sua disponibilità.

«Diversamente dai casi in cui un elemento materiale serve a designare un’immagine della Madonna senza purtuttavia racchiudere un particolare significato simbolico (ad es. La Madonna delle rocce, La Madonna del cardellino, La Madonna della seggiola, ecc.) il titolo di “Madonna della Scala” veicola, invece, un forte simbolismo.

Allegati:
Scarica questo file (OGLIARI OMELIA MADONNA della SCALA 2019 PDF.pdf)Omelia Abate Ogliari[ ]134 kB

La festa dei santi è la festa del nostro destino, la festa della nostra vocazione. È la festa della fedeltà di Dio per noi e della nostra a Dio. Santi sono coloro che si sono lasciati afferrare pienamente dal Cristo, tanto da potere affermare con san Paolo «non sono più io che vivo, ma Cristo vive in me» (Gal 2,20). Ecco allora che il libro dell’Apocalisse ci parla di una moltitudine immensa di mamme, papà, preti, suore, uomini e donne di buona volontà che hanno vissuto integralmente e nascostamen­te sull’esempio di Gesù: poveri in spirito, operatori di pace, puri di cuore, ecc. Sono i santi “della porta accanto”, quelli della vita ordinaria e non degli altari. La vera santità infatti è cosa di tutti i giorni, è rendere straordinario l’ordinario nell’amore donato, senza “se” senza “ma”. Santità è la grazia di fare le cose più umili nel segno dell’eternità.

Sul nostro Monastero

Accostandoti al monastero ed entrando nella sua chiesa, dove in certe ore del giorno è possibile assistere alla preghiera corale della comunità monastica, ti sarai forse chiesto: Chi sono i monaci? Che cosa fanno? Come vivono? Sono gli stessi monaci che vogliono offrire, assieme al loro cordiale saluto, una breve risposta ai tuoi interrogativi.

madonna della scala e ges bambino