Riflessioni

Il termine «ascesi» è strettamente legato alla pratica spirituale: rimanda a qualsiasi azione che, mediante la costanza e l'abnegazione, orienti all'acquisizione delle virtù umane e cristiane.
Etimologicamente il verbo da cui il sostantivo trae origine significa «esercitare». Quindi l'ascesi non è altro che l'allenamento nelle cose dello spirito.

Ce lo ricorda anche san Paolo, in un bel passo della Prima ai Corinzi, parlando delle fatiche e delle gioie della sua attività di predicatore: «Io dunque corro, ma non come chi è senza mèta; faccio il pugilato, ma non come chi batte l'aria» (1Cor 9,26).

L'impegno sportivo (talora agonistico), nelle sue varie discipline ci si presenta, allora, come il versante materiale di questa pratica dello spirito che è l'ascesi.
Tra i tanti esempi che si potrebbero fare, si può citare il golf che, forse, più di altre discipline mette in evidenza il connubio tra preparazione fisica e mentale. Come tutti gli sport che richiedono grande concentrazione, vale per esso l'adagio latino «age quod agis», che possiamo tradurre «presta piena attenzione a ciò che stai facendo» (letteralmente «fai ciò che stai facendo»): un aforisma caro a tutte le tradizioni monastiche, cristiane e non. Ma quanta "ascesi" per buttare una pallina in una buca!
E tu ti alleni ogni giorno per mandare “la tua vita in buca”? Quali sono le tue strategie quotidiane per progredire ogni giorno nella tua ascensione verso Dio?