Nell'incontro di novembre, il p. Priore ha passato il testimone a p. Antonio Cassano, assistente degli oblati, che curerà gli incontri formativi, prendendo spunto da scritti di spiritualità e dottrina cristiana dei primi secoli, cari al tesoro della spiritualità monastica.

In questi mesi si farà riferimento alla Lettera a Diogneto, testo cristiano in greco antico di autore anonimo ma di salda dottrina, risalente probabilmente alla seconda metà del II secolo. L'autore cerca di illustrare a Diogneto, che è pagano ma vuole conoscere la dottrina cristiana, le specificità del cristianesimo e le differenze con il politeismo e il giudaismo.
Diogneto viene invitato a considerare quele sia la sostanza e la forma degli dei: venerati come esseri soprannaturali, ma fatti di materiali comuni e corruttibili, opera delle mani degli uomini. Quanta piccolezza e pochezza in oggetti che si adorano, siano essi poveri o preziosi.
Il Dio dei cristiani è, invece, Eterno, Infinito e Onnipotente, rappresentato solamente con simboli o effigi, ma vivo e presente nel mondo e in ognuno di noi, per la presenza del suo Spirito e per la conformazione al Signore Gesù, vero Dio e vero uomo.
Al termine della giornata, durante i vespri solenni, il gruppo degli oblati ha potuto guardare e glorificare, con occhi e animo diverso, il Santissimo Sacramento, ritrovando il Dio di Diogneto, il Dio dei cristiani, il nostro Dio: Uno e Trino, eterno, infinito, onnipotente.

L'oblato benedettino

L’oblato benedettino secolare è “il cristiano, uomo o donna, laico o chierico che, vivendo nel proprio ambiente familiare e sociale, riconosce e accoglie il dono di Dio e la sua chiamata a servirlo, secondo le potenzialità ed esigenze della consacrazione battesimale e del proprio stato; si offre a Dio con l’oblazione, ispirando il proprio cammino di fede ai valori della S. Regola e della Tradizione spirituale monastica”

(Statuto oblati benedettini secolari italiani, art. 2)

croce san benedetto