Dopo aver recitato le lodi del mattino, sembra di prendere fiato, si respira pace e il cuore si apre per entrare in una relazione più profonda con Dio.
Prima della Santa Messa padre Antonio continua la lettura commentata della lettera a Diogneto, affrontando il capitolo dove l'autore illustra la fede degli ebrei, con il culto e il ritualismo che la caratterizzano.

Ancora una volta la riflessione è sul grande amore di Dio, che non è rigido e impositivo né ha a che fare con regole e schemi prestabiliti.
Il cristiano sceglie di amare Dio per desiderio di ricambiare l'Amore, in una relazione filiale e non servile, alimentando e nutrendo quel rapporto in una conversione quotidiana.
E non è l'uomo che va incontro a Dio, ma è Dio che offre il Suo pane e il Suo Vino per nutrire i suoi figli affinché crescano nell’amore e nella fede.
Arriva infatti così il momento dell'incontro con Dio nella Santa Messa, momento di raccoglimento e di conferma della scelta di essere cristiani.
L’amen degli oblati oggi, dopo queste riflessioni, ha un suono più forte: ricco di desiderio di ricevere il Corpo e il Sangue di Cristo, pieno di gioia nel sentirsi scelti a partecipare alla Sua mensa, forte della consapevolezza di scegliere di amarLo.
E così si può tornare agli impegni quotidiani: pregando come se tutto dipendesse da Dio; agendo come se tutto dipendesse da noi.

L'oblato benedettino

L’oblato benedettino secolare è “il cristiano, uomo o donna, laico o chierico che, vivendo nel proprio ambiente familiare e sociale, riconosce e accoglie il dono di Dio e la sua chiamata a servirlo, secondo le potenzialità ed esigenze della consacrazione battesimale e del proprio stato; si offre a Dio con l’oblazione, ispirando il proprio cammino di fede ai valori della S. Regola e della Tradizione spirituale monastica”

(Statuto oblati benedettini secolari italiani, art. 2)

croce san benedetto